Nasce in Italia, più precisamente a Pesaro, il primo Parco della salute. Con la firma del protocollo avvenuta ieri tra il Comune di Pesaro, Confagricoltura, Assoverde – Associazione Italiana Costruttori del Verde, Képos – Libro Bianco del Verde Aps e Fondazione AlberItalia diventa realtà il percorso per evidenziare l’importanza di creare ampie aree verdi nelle città, capaci di contrastare l’inquinamento, con effetti positivi sulla salute e sul benessere psico-fisico delle persone.
«Oggi, con la firma dell’accordo con il Comune di Pesaro mettono le radici gli obiettivi che ci eravamo dati con il Libro Bianco del Verde: riportare la natura nelle nostre città e preservare le nostre aree verdi, facendole rifiorire grazie alle competenze di coloro che operano nel settore. Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere diverse figure professionali per realizzare, in tante città italiane, i parchi della salute. Attraverso indicatori misurabili, quantitativi e qualitativi, intendiamo offrire luoghi “a misura di quartiere e di persone”, che possano fornire quegli spazi verdi certificati, per concorrere a migliorare il benessere degli abitanti». Lo afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura nell’evento che sancisce la nascita del primo parco della salute italiano.
«Realizzare il parco della salute “al Miralfiore” – spiega Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità di Pesaro – è uno degli obiettivi di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura; una città da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente e, di conseguenza, della qualità di vita dei pesaresi e dei visitatori. L’area dedicata sarà accessibile a tutti e conterrà, tra l’altro, uno spazio per “il pensiero, la meditazione ed il silenzio”, con soglie massime di rumore ammesse e biodiversità cromatica, ambientale, arborea, floreale e faunistica e uno ”calmo” in cui si potrà “far decantare l’eccessiva stimolazione dei propri sensi” nel rispetto dei criteri e degli indicatori indicati per ottenere il marchio di qualità dei “Parchi della Salute”. Il progetto rientra nella strategia FEVer – Funzioni Ecologiche del Verde attivata dall’Amministrazione».
«Presentiamo un’esperienza inedita a livello internazionale, che si basa sulla ricerca congiunta di agronomi e pubblici amministratori, architetti del paesaggio, medici e psicologi, operatori del verde, ingegneri, tecnici dei comuni ed esponenti della società civile. Grazie a questo confronto – rimarca Rosi Sgaravatti, presidente Assoverde – sono stati messi a punto indicatori di riferimento concreto per tutti i Comuni italiani che vogliano investire nella qualità della vita, nella salute dei cittadini e nel futuro dei nostri centri urbani assediati da rumore, smog e fenomeni meteorologici estremi. Tutto questo richiede competenze adeguate e una visione nuova della città, che metta la natura al centro come fattore di bellezza e come elemento capace di generare benessere per le persone e per l’intero ecosistema».
«Molteplici studi afferenti a un ampio spettro di discipline, fra cui la psicologia ambientale, la selvicoltura urbana, l’ecologia, la medicina dello sport, l’oncologia, l’architettura del paesaggio, l’urbanistica e, recentemente, anche l’epidemiologia, hanno puntualmente evidenziato la necessità delle comunità urbane di disporre di luoghi in cui sia evidente e tangibile la presenza di elementi naturali, come piante, alberi e acqua. Il concetto stesso di One Health, recentemente adottato dall’OMS, indica nel rapporto intenso e quotidiano con la natura alla porta di casa una condizione imprescindibile per realizzare una visione olistica di salute e benessere. Per noi – sostiene Fabio Salbitano, presidente Comitato scientifico ALBERITALIA – poter dare un contributo scientifico e operativo alla creazione del primo Parco della Salute in Italia non è altro che realizzare quanto affermato negli ultimi anni: significa coronare il sogno che immagina, e a questo punto mette in pratica, la possibilità di contribuire a migliorare salute e benessere grazie alle componenti naturali delle nostre città».
«Il Parco della Salute a Pesaro rappresenta il primo atto concreto di un progetto iniziato lo scorso anno con il nuovo focus del Libro Bianco del Verde. Il nostro auspicio – conclude Francesco Maccazzola, presidente Képos – che altri ne seguano e che si possa costituire una comunità di cittadini, amministratori e operatori del verde che si radichi nei Parchi della Salute, una rete di città che si uniscano e dialoghino nel segno del benessere psico-fisico e del verde come bene comune, in una visione olistica dell’ambiente. È un modello importante quello di Pesaro, che fa da esempio su come si possano produrre azioni concrete partendo da un approccio culturale nuovo, integrato e multidisciplinare, che permetta di realizzare quel “neorinascimento” delle nostre città da cui ha preso il via l’esperienza del Libro Bianco del Verde e dell’associazione Képos».