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A seguito delle ulteriori verifiche del nuovo DPCM del 22 marzo 2020, viene consentita, come quella relativa a prodotti agricoli e alimentari, l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione, anche al dettaglio, e consegna di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili.
Tale attività rientra tra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1, Codice Ateco 0.1. Deve conseguentemente considerarsi ammessa, così come si legge sul sito del Ministero, l’apertura dei punti vendita di tali prodotti, che in ogni caso dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.
Esprime soddisfazione la Ministra Teresa Bellanova, “per il lavoro svolto di concerto con gli altri Ministeri, per il risultato raggiunto per il settore del florovivaismo che rischiava di essere messo in ginocchio in un periodo così importante dell’anno”.
Esprime soddisfazione Confagricoltura per l’importante risultato che consente di proseguire senza problemi l’attività del settore primario nel suo complesso, e che già, nella nota del 23 marzo, a seguito del primo DPCM aveva evidenziato “la possibilità di proseguire a produrre e commercializzare prodotti agricoli ed alimentari, ivi compresi quelli delle attività florovivaistiche che sono incluse nel codice ATECO 01.
Esprime soddisfazione, Leonardo Capitanio – Presidente di ANVE – Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori: “Si tratta di un risultato che da continuità al lavoro di tutta la filiera florovivaistica. E’ doveroso precisare che tutto questo sarà consentito solamente alle aziende che potranno garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie utili a non diffondere il coronavirus”.
Soddisfazione anche di Antonio Maisto – Presidente di Assoverde – Associazione Italiana Costruttori del Verde, per la rilevanza che la continuità delle attività del settore florovivaistico ha in questo particolare periodo dell’anno, rinnovando la richiesta di attenzione da parte delle Istituzioni sulle attività di cui al codice ateco 81.30, la cui sospensione nel periodo primaverile sta già determinando importanti criticità.